Prodotti finanziari selezionati per i clienti del consulente indipendente

Prodotti finanziari selezionati per i clienti del consulente indipendente

Il ritorno dell’inflazione a livelli che non si raggiungevano da anni ha iniziato a destare parecchia preoccupazione tra i risparmiatori.

Il vertiginoso aumento dei prezzi, oltre agli effetti più evidenti, provoca una svalutazione della liquidità, rendendo pertanto necessaria una strategia di investimento mirata.

Prima di procedere con l’investimento dei risparmi di una vita, è importante sapere che esiste una figura che si occupa di gestire le risorse finanziarie dei risparmiatori: il consulente finanziario indipendente.

Andiamo a vedere chi è e quali sono gli strumenti che sceglie per i suoi clienti.

Il consulente finanziario indipendente: chi è e cosa fa

Il consulente finanziario indipendente è una figura iscritta ad un albo professionale tenuto dall’OCF, Organismo dei Consulenti Finanziari.

Il consulente finanziario indipendente, a differenza del consulente abilitato all’offerta fuori sede, ha la possibilità di operare in totale autonomia senza vincoli di conflitto di interesse.

Ciò rappresenta certamente un vantaggio per i clienti, poiché le soluzioni che vengono loro proposte sono solitamente studiate su misura per le singole esigenze.

Il consulente finanziario indipendente è quindi un libero professionista, che si pone come vero interlocutore capace di ascoltare e soddisfare le esigenze dei propri clienti, impostando una strategia funzionale alla pianificazione finanziaria.

La bravura di un consulente finanziario indipendente non è tanto quella di far arricchire i clienti a dismisura, quanto quella di saper orientare le loro decisioni, evitando che l’emotività giochi un ruolo decisivo nelle fasi di incertezza che si presentano sui mercati finanziari.

La scelta dei prodotti da inserire nel portafoglio

Scegliendo di avvalersi a un professionista dei mercati finanziari che opera in modo indipendente, i clienti possono dunque essere certi che questi agirà nel pieno interesse degli stessi, poiché non è presente alcuna società mandante che remunera il consulente in base ai prodotti selezionati.

Prima di stabilire quali sono gli strumenti che meglio si adattano alle esigenze di uno specifico portafoglio, il consulente finanziario indipendente deve comprendere il profilo di investimento (se prudente, moderato o aggressivo), l’orizzonte temporale (se di breve o medio-ungo termine) e gli obiettivi concreti che il cliente intende perseguire.

Attraverso dunque un check-up finanziario esaustivo il consulente potrà formulare una soluzione personalizzata e studiata ad hoc per il cliente.

I prodotti selezionati dal consulente finanziario indipendente

L’industria finanziaria è oggi sempre più complessa e offre potenzialmente una gamma ampia e diversificata di strumenti e soluzioni finanziarie.

Andiamo però ora ad analizzare quali sono le frecce nell’arco di un consulente finanziario indipendente, a cominciare dall’investimento tradizionale: le azioni.

Azioni

Investire in azioni vuol dire acquistare una quota del capitale azionario di una società, con la previsione che il valore del titolo possa crescere e permettere di ottenere una plusvalenza.

Le azioni rappresentano uno strumento potenzialmente redditizio, ma anche rischioso.

In finanza rischio e rendimento hanno una correlazione positiva: maggiore è il rischio che si è disposti a tollerare, maggiore è il rendimento potenziale.

L’investimento in azioni è la soluzione ideale per investitori pazienti, capaci di gestire l’emotività durante i vari periodi di stress finanziario (come il COVID, la guerra in Ucraina, ecc.) e consapevoli che nel lungo periodo storicamente l’azionario è l’asset class più performante.

Obbligazioni

Le obbligazioni sono notoriamente conosciute come l’investimento più prudente.

Chi compra un’obbligazione (in inglese bond) non fa altro che prestare denaro all’emittente, il quale lo impiega per finanziarsi e si impegna a rimborsarlo a scadenza, pagando un interesse cedolare.

Oggi non è un periodo d’oro per gli investimenti in obbligazioni.

Anni di politiche monetarie espansive hanno pressoché azzerato i tassi e oggi non sembrano più un soluzione appetibile, anche alla luce del recente aumento dei prezzi.

ETF e Fondi comuni di investimento

Una delle modalità per evitare di investire in singoli titoli azionari o obbligazionari, ma sfruttano panieri diversificati, è l’investimento in ETF o in fondi comuni di investimento.

Nel primo caso, si tratta di fondi a gestione passiva, nei quali l’obiettivo del gestore è quello di replicare l’andamento di un determinato indice di riferimento (benchmark).

Il grande vantaggio degli ETF, oltre alla diversificazione, è la possibilità di beneficiare di costi di gestione molto bassi (spesso quasi nulli).

Concettualmente simili agli ETF, i fondi comuni di investimento sono una particolare categoria di fondi che prevede una gestione attiva dell’investimento.

In altre parole, il gestore compie un’attività di selezione dei titoli da inserire all’interno del fondo, mutandone l’allocazione in funzione dell’andamento dei mercati.

Come si può immaginare, tale gestione attiva comporta dei costi maggiori, che possono avere degli effetti rilevanti sulle performance.

Fondi pensione

I Fondi pensione sono infine un investimento di tipo assicurativo molto utile per tutelarsi dal gap previdenziale, cioè dal rischio che la pensione possa essere considerevolmente più bassa dell’ultimo reddito percepito.

I vantaggi dei fondi pensione sono prevalentemente di carattere fiscale e previdenziale.

I versamenti volontari effettuati dal contraente godono della deducibilità fino a 5.164,57 euro all’anno, consentendo un notevole risparmio fiscale al sottoscrittore.

Inoltre, iniziando a versare sin da giovani si può accumulare una somma consistente che, grazie alla rivalutazione dei mercati finanziari, consente al lavoratore di ottenere una pensione integrativa che andrà ad aggiungersi al (ridotto) assegno pensionistico pubblico.